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Letta annuncia dismissioni per 10-12 miliardi - Slitta ancora l'abolizione della rata Imu

Nulla di fatto nel Consiglio dei ministri, il decreto per eliminare il pagamento della tassa sugli immobili è stata spostato al 26 novembre: mancano ancora le coperture sui terreni agricoli. Rinviata pure la rivalutazione delle quote di Bankitalia. Sul tavolo la cessione di edifici pubblici e di quote di alcune società come Eni Stm,Fincantieri. Poi il premier agli Stati generali della cultura dice: "Con la cultura si deve mangiare", definendo "insufficienti" gli investimenti pubblici nel settore -

 

Letta dismissioni

l Consiglio dei Ministri ha deciso di rinviare il varo del decreto per l'abolizione della seconda rata dell'Imu sulla prima casa. Lo riferiscono fonti di governo, precisando che il provvedimento deve andare di pari passo con quello sulla rivalutazione delle quote di Bankitalia che a sua volta deve attendere un via libera da parte della Bce.

Non è possibile aspettare ancora le delibere dei Comuni sull'Imu per calcolare il saldo: per superare tale ''insostenibile situazione'' la Consulta dei Caf ha deciso di fissare al 15 novembre il termine per stabilire le delibere da prendere a riferimento per il pagamento del saldo Imu. E' quanto scritto dai Caf al Mef e all'Anci.

Per esentare dal pagamento anche i terreni agricoli, rispetto alle risorse finora trovate, servirebbero altri 400 milioni, mentre per assicurare ai Comuni il gettito atteso per il 2013 sarebbero necessari altri 500 milioni di euro. In pratica, nel calcolare le coperture necessarie all'esenzione sia dalla prima che dalla seconda rata, il governo ha sempre fatto riferimento agli introiti dell'ultimo anno di pagamento, il 2012. L'anno scorso dall'Imu sulla prima casa e su terreni e fabbricati agricoli a dicembre entrarono 2,4 miliardi di euro. Ma nel 2013, 600 Comuni hanno aumentato l'aliquota base del 4 per mille, portandola in molti casi al 6 per mille, con una differenza rispetto al 2012 che ammonta appunto a circa mezzo miliardo di euro. Risorse che ora mancano dai bilanci comunali e che le amministrazioni chiedono dunque come compensazione allo Stato centrale.

 "Il rinvio è solo formale, per una questione tecnica», dice il presidente del Consiglio Enrico Letta nella conferenza stampa dopo il Consiglio dei ministri. "Chiuderemo martedì l’iter legato ai due decreti dell’Imu e sulle quote di Bankitalia», aggiunge Letta - Le banche - dice il premier - saranno toccate da entrambi i provvedimenti e quindi» occorre, per quanto riguarda il tema della rivalutazione delle quote di Bankitalia, è necessario il parere della Bce che arriverà nelle prossime ore" . Per gli acconti fiscali "si sposterà la tempistica dal 30 novembre al 10 dicembre".

Il Governo ha poi annunciato un primo pacchetto di dismissioni da 10-12 miliardi che prevede, tra l’altro, cessione di quote di controllo e non di controllo di alcune società e la cessione del 3% di Eni senza discesa sotto il 30%, con un’operazione di buyback. «Abbiamo intenzione di intervenire su alcune partecipazioni, dirette e indirette, con la cessione al mercato di quote non di controllo tranne che per Sace e la parte commerciale di Grandi Stazioni», ha spiegato Letta precisando che si tratta di Stm, Enav, Fincantieri, Cdp Reti, Tag.
In serata, nel videomessaggio agli Stati generali della Cultura in corso a Milano, il presidente del Consiglio ha detto che  "con la cultura in Italia si deve mangiare". Enrico Letta ha ricordato che il decreto Bray è stato "il primo passo che anzitutto ha salvato le fondazioni lirico-sinfoniche". Il premier ha anche definito "insufficienti" gli investimenti pubblici nel settore e ha lanciato l'idea di scegliere ogni anno "il progetto di una città che diventi la capitale italiana della cultura".

Fonte Articolo:rai.it

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