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Allarme pesca

In questo momento di crisi e di ristrettezze economiche per l'Italia e la Sardegna è necessario stare uniti, lavorare insieme per trovare le soluzioni utili per superare le problematiche del comparto pesca. Un settore in profonda difficoltà che deve rialzarsi perché tante opportunità di sviluppo e crescita può creare nella nostra regione. Perciò dobbiamo individuare le strategie, scrivendo per bene la lista dei problemi su cui mettere mano. Non possiamo farlo invece presentando all’assessorato solo una lista della spesa, perché le risorse a disposizione sono poche". Lo ha detto l’assessore dell'Agricoltura, Elisabetta Falchi, durante l’assemblea generale dei pescatori sardi che si è tenuta questa mattina negli spazi della fiera di Cagliari. Centinaia di persone, rappresentanti di cooperative e delle associazioni di categoria di tutte le marinerie della Sardegna hanno partecipato all’iniziativa con numerosi interventi, descrivendo la forte contrazione che attraversa il mondo della pesca regionale.

Rivolgendosi alla platea, l'esponente della Giunta Pigliaru ha detto: "In questi mesi ho incontrato e ascoltato chi rappresenta le vostre esigenze, raccogliendo proposte e suggerimenti. I problemi non si risolvono tuttavia invitando i politici ad andare a casa come ha detto qualcuno in sala. Io stessa non sono politica, poiché vengo dal mondo produttivo agricolo, e capisco bene quali sono le difficoltà che bisogna affrontare quotidianamente. Per troppi anni la pesca e l’agricoltura sono stati considerati dei settori non trainanti per l’economia della nostra regione. Adesso però c’è un atteggiamento diverso che riguarda tutto l'agroalimentare che dalla pesca va all’agricoltura passando per l’allevamento e la pastorizia".

Un cambio di rotta e di maggior attenzione che l'assessore ha tenuto a precisare coinvolge tutta la Giunta. "Le nostre lagune, fino a non molti anni fa, producevano tanto – ha osservato Falchi – poi c’è stato un calo vertiginoso. Questo vuol dire che possiamo rimettere in moto la macchina per recuperare quantomeno i livelli del passato. Con un corretto approccio anche verso la pesca marittima il settore si può riorganizzare".

Nei rapporti con Bruxelles l'assessore ha fatto il punto sulle norme europee: "Le regole e i paletti all’interno dei quali ci si può muovere non sono scritti dalla Regione, ma dall’Unione europea e, a volte, vengono incontro alle esigenze dei pescatori del Mare del nord piuttosto che alle nostre. Quello che possiamo fare è prendere tali regolamenti comunitari e adattarli alle produzioni locali, rimodellarli tenendo conto delle nostre peculiarità come è stato fatto in passato da Spagna o Francia. A livello ministeriale, per l'appunto, stiamo lavorando al FEAMP (Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca) e già dal mese di giugno abbiamo iniziato a discutere in Conferenza Stato Regioni i possibili provvedimenti per migliorare la competitività delle imprese, sostenendo ad esempio gli interventi per ammodernare le barche".

L'assessorato sta lavorando per snellire la burocrazia, formulare bandi accessibili, anche con il contributo delle associazioni di categoria, e fare in modo che i tecnici delle Agenzie regionali Agris e Laore operino a più stretto contatto con i territori per raccogliere da subito le istanze delle imprese. L’ascolto e il confronto con i pescatori va avanti da mesi: oggi parlando con le rappresentanze delle marinerie dell’Isola e nei mesi scorsi con i ricciai o i raccoglitori di corallo.

"Convocheremo già la settimana prossima il tavolo per la pesca - ha detto l'assessore - un tavolo più ristretto rispetto all'assemblea di oggi, dove i vari attori del settore possano lavorare da subito. Al contempo inizieremo a riorganizzare l'assessorato potenziando gli uffici che seguono la pesca".

Sul tema del tonno, già da giugno gli uffici di via Pessagno hanno scritto al ministero affinché le quote venissero incrementate per la Sardegna: "sia per le tonnare fisse sia per le barche che la nostra isola non possiede. La nota agli uffici romani è stata comunque reiterata più volte. A oggi - ha continuato Falchi - la quota tonno per l’Italia è stata aumentata dall’Ue. Adesso stiamo facendo in modo, anche attraverso i deputati e senatori sardi, che una quota parte di questo incremento ricada anche sulle imprese dell'isola".

A conclusione dei lavori l’assessore ha fatto un appello alla collaborazione, rivolgendosi direttamente ai pescatori: "Sono comprensibili i vostri contrasti con le associazioni di categoria o con la politica, non sono invece comprensibili i tanti contrasti interni che dividendo il vostro mondo rendono difficile anche all’assessorato di poter lavorare bene. Tanto tempo si dedica per cercare di dipanare queste fratture. Superiamo le divisioni e mettiamoci tutti a lavorare bene insieme".

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